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TERRITORIO

InfoCasaPoint si trova nella meravigliosa Puglia. Alcuni itinerari nelle vicinanze sono elencati qui sotto

Castellana Grotte, un paese dal sapore antico e singolare (i cui primi documenti risalgono al X secolo) appartenuto alle badesse del monastero di Conversano, si presenta con un centro storico ricco di chiese e splendidi palazzi gentilizi del XVIII secolo. A soli due Km dall’abitato, tra i tesori che la Puglia custodisce, sorgono le Grotte di Castellana, il complesso carsico più noto d’Italia, meta obbligata per chi vuole provare l’emozione del mistero e dell’avventura. Scoperte il 23 gennaio del 1938 dallo speleologo Franco Anelli, con un percorso di 3 Km, presentano un ambiente sotterraneo di particolare fascino e suggestione. Nelle segreta cavità del sottosuolo, a decine di metri di profondità, non ci vorrà molto a sentirsi i protagonisti di un avvincente viaggio nel tempo, tra drappeggi di alabastro, stalagmiti e stalattiti dai mille colori, laghetti sotterranei e stupende caverne, testimonianza delle civiltà preistoriche. Durante il percorso, della durata di circa tre ore, si potranno ammirare la Grotta Nera, il Cavernone dei Monumenti, il Cavernone della Civetta, la Cavernetta del Presepe e l’ultima meravigliosa scoperta: la Grotta Bianca, definita la più bella del mondo.

Alberobello, rappresenta il cuore della Valle dei Trulli. Alberobello fu fondata nel XV secolo dai conti Acquaviva. Alberobello è un pittoresco centro agricolo e turistico formato in gran parte da trulli che gli conferiscono, oltre ad una vaga aria fiabesca, notevole interesse architettonico riconosciuto nel 1996 Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. Nella sola Alberobello ci sono circa 1.500 trulli di vario tipo. Alberobello, città dei trulli, occupa un terreno ricco di rocce calcaree stratificate, che offrono il materiale di costruzione che rende unica non solo l’immagine della stessa Alberobello ma tutto il territorio prettamenete limitrofo ad Alberobello. Le ragioni storiche del trullo di Alberobello come costruzione a secco sono riconducibili all’abuso di potere dei feudatari.

Putignano avrebbe tratto origine da un antico centro peuceta. Lo testimoniano numerosi reperti archeologici come vasi, monete, armi, rinvenuti in antiche sepolture. È ipotizzabile, in mancanza di ulteriori evidenze, che abbia prosperato durante l’età della Magna Grecia, fino a diventare, successivamente, un municipium romano. Il centro andò decadendo nel corso dei secoli. Attorno all’anno 1000 il territorio di Putignano divenne proprietà dei monaci benedettini, che risiedevano nell’Abbazia di Santo Stefano di Monopoli. Da allora cominciarono a vivere nel territorio di Putignano piccole famiglie di contadini al servizio dei Benedettini. Con il passare degli anni la popolazione andò progressivamente aumentando, sicché nacque un piccolo centro agricolo, che si sviluppò nel corso dei secoli. .

Locorotondo dal latino locus rotundus, è un toponimo manifestamente medievale per indicare la rotondità del colle dove sarebbe poi sorto il paese. I primi insediamenti umani in Locorotondo risalgono al tempo della dominazione Bizantina cessata nel secolo XI con l’arrivo dei Normanni conquistatori. Locorotondo fu dapprima feudo del monastero benedettino di Monopoli, successivamente dei Cavalieri di S. Giovanni di Gerusalemme ed infine degli Aragonesi. Il territorio di Locorotondo si presenta a pianta circolare, a 410 metri sul livello del mare, ed è caratterizzato da abitazioni rettangolari con tetti spioventi detti “cummerse” realizzati in chiancarelle, di cui è ricco il sottosuolo. Meravigliose ed incantevoli le stradine del centro storico di Locorotondo, dai muri bianchi di calce e dai balconi in ferro battuto ricolmi di cascate di gerani dai variopinti colori; il tutto in uno scenario romantico e suggestivo. Da girare in bicicletta sono le centotrenta contrade che compongono la campagna di Locorotondo, animata da uliveti e vigneti disposti con geometrica precisione. Da questi pregiati vigneti (Verdeca e Bianco d’Alessano) nasce il Bianco Locorotondo D.O.C., noto ben oltre i confini regionali, che unisce in sè la cultura e la tradizione contadina.

Ostuni Costruita su insediamenti messapici, Ostuni si presenta con un nucleo antico con stradine, piazzette e vicoli che in passato facevano capo alle cinque porte munite di torri. Il monumento più importante di Ostuni è la cattedrale, uno dei più noti edifici sacri di importanza regionale, specie per le caratteristiche della facciata con tre portali sormontati da rosoni a cerchi concentrici. Ostuni, con i suoi 33.000 abitanti, è una delle inconfondibili cittadine presenti nella zona sud-orientale della murgia pugliese, meglio conosciuta come “Murgia dei trulli”. Grazie all’evidente colorazione bianca che contraddistingue gli edifici, Ostuni vanta l’appellativo di “Città bianca”. Posizionata sulla sommità di una collina, Ostuni domina tutto il paesaggio sottostante caratterizzato da spianate di coltivazioni di ulivi, infatti Ostuni segna il limite tra la piana di ulivi e la zona collinare interna caratterizzata da trulli e muretti a secco. Da evidenziare la costa di Ostuni che presenta una serie di baie con coste frastagliate e con spiagge dalla sabbia bianca e fina. Accompagnato da un evidente macchia mediterranea, il litorale di Ostuni si presenta come uno dei più importanti della Puglia. Attigua al litorale di Ostuni è la Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto, un’area naturalistica di circa 1.100 ettari, dichiarata di interesse internazionale.

Polignano a Mare è una cittadina pittoresca di origine greca che sorge su una scogliera di tufo, a picco sul mare e scavata da varie grotte carsiche, abitate nella preistoria. Dopo il dominio Bizantino e Longobardo, nel XVI secolo, Polignano appartenne a Venezia. Le molte terrazze che si affacciano sul mare offrono una suggestiva visione panoramica, uno spettacolo irripetibile.Dalle scogliere, altissime, si svolgono ogni anno gare di tuffi che impegnano atleti provenienti da tutto il mondo. La parte antica è raggiungibile attraverso la porta incastonata nel Palazzo Ducale. Passeggiando per i vicoli medievali del centro storico si giunge alla Chiesa Madre, con un bellissimo portale rinascimentale. A Polignano abbondano i negozietti di artigianato, i bar (è la patria del gelato artigianale) e i ristoranti (alcuni dei quali ricavati direttamente nella roccia). I caratteristici viottoli del centro storico sono animati, particolarmente in estate, da varie manifestazioni. La profondità e la limpidezza del mare, l’imponenza delle scogliere e i tanti punti d’aggregazione rendono Polignano un perfetto punto di incontro tra storia e modernità.Da visitare: la Grotta Palazzese, nota per l’intensa colorazione verde-azzurra; la Masseria Lamafico, sulla strada che collega Monopoli a Conversano, un chiaro esempio di masseria fortificata ma senza torre, con giardini e pozzo di stile orientale. Polignano dista 31 Km da Alberobello.

Monopoli dal greco Monos-polis, che significa città unica, singolare, era un villaggio che, come tanti nella Puglia Peucezia, doveva far da corona a Gnatia, emporium dell’Adriatico. L’etimo di Monopoli, nella sua accezione letterale di città unica, probabilmente fu coniato dopo il confluire, verso nord, degli abitanti di Gnatia, distrutta da Totila – Re dei Goti – nel 545 d.C.. Nei secoli successivi, come buona parte dell’Italia meridionale fu governatada Normanni, Bizantini e Svevi.Nel 1484, con l’arrivo dei Veneziani, cominciò per essa un periodo di notevole crescita economica, dovuta in particolar modo allo sviluppo delle attività del suo porto, situato in posizione strategica e considerato unico rifugio sicuro ed attrezzato fra Bari e Brindisi, nonchè sbocco di un vasto retroterra, ricco di prodotti richiesti su mercati esteri (olio, mandorle, carrube, vino) e centro importatore di numerose altre merci.E’ del 1530, con il concludersi della dominazione veneziana, il tentativo di trasformare Monopoli in Baronia o Marchesato; tentativo frustrato dalla decisa opposizione del popolo monopolitano che volle riscattarsi, pagando all’Imperatore 51.000 ducati d’oro. Ridiventata città libera sotto il governo spagnolo, nel 1545, sempre con pubblico denaro, Monopoli ampliò le sue mura di cinta e nel 1552 fu ingrandito e restaurato l’antico Castello di Enrico IV e Federico II, ad opera del Marchese Don Ferrante LOFFREDO su ordine di Carlo V.

Capoluogo della Puglia, Bari è situata allo sbocco di una piana chiamata la Conca di Bari. È formata da un centro antico (Bari vecchia), primitivo nucleo cittadino con i principali monumenti, e dai nuovi quartieri lungo il litorale. La crescita edilizia di Bari, divisa tra città vecchia e città nuova, rappresenta bene l’immagine della Puglia di ieri e di oggi, una delle regioni meridionali che nel corso dell’ultimo secolo ha vissuto le maggiori trasformazioni. La città si presenta infatti distinta in tre parti diverse: la prima ‒ corrispondente alla città vecchia ‒ è caratterizzata da un fitto reticolato di strade, vicoli stretti e irregolari, su cui si affacciano palazzi e case unite da archi, corti chiuse e bassi popolari, dove si svolge un’intensa vita sociale e commerciale all’ombra della grande basilica di S. Nicola, venerato patrono della città.

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